Nel concludere Il prossimo 1 marzo il mio incarico di Direttore Generale dell’Ufficio
scolastico regionale per le Marche, affidatomi dal Governo nel 2015, rivolgo in primo
luogo il mio pensiero commosso e reverente ai ragazzi e ragazze prematuramente
scomparsi a causa degli eventi drammatici che hanno attraversato le Marche in questo
periodo quali il terremoto del 2016, l’alluvione del 2022, la tragedia di Corinaldo o a
causa di incidenti, specie in occasione di attività scolastiche o perché sopraffatti dallo
sconforto in momenti che davano loro l’impressione di non avere più alcuna speranza.
Mi congedo ricordando i tanti momenti felici ed intensi vissuti insieme e ringraziando
quindi per l’esperienza umana condivisa, desidero lasciarvi le consegne che
personalmente penso meritevoli del vostro impegno.
Siate sempre uniti, pur nelle diverse idee, siate Comunità, siate amicizia, strumento di
amicizia, non lasciate che odi, rancori vi dividano rompendo l’armonia della comunità
giovanile alla quale naturalmente appartenete, esercitando in questo tempo il dovere
dell’autocoscienza che si interroga a partire dalla propria identità per orientarsi: chi sono
io, i miei padri, le mie radici, da dove vengo per sapere dove andare.
Siate coraggiosi e determinati per vincere tutte le difficoltà che si frappongono nel
percorso che al suo solstizio consentirà a ciascuno di voi di entrare nella Comunità
portando ciascuno la pietra al Cantiere, come è stato per chi vi ha preceduto e per
questo sentiamo con riconoscenza presente.
Continuate ad intraprendere anche quando sembra non esserci speranza e perseverare
anche se vi sembra di non riuscire.
Rifuggite da ogni tipo di droga che inevitabilmente offusca la mente e semina nell’ anima
stanchezza ed impotenza, neutralizzando la capacità di azione, di dominio di se stessi,
la chiarezza di giudizio, la libertà interiore.
La vostra vita sia sana, naturale, equilibrata, lontana da tutto ciò che è frivolo, superfluo,
artefatto, come i bisogni artificiali creati dalla società consumistica, sia attenta a non
alterare gli equilibri ambientali e naturali, sia rispettosa degli altri con sincera
comprensione verso le loro inclinazioni, convinzioni o vocazioni.
In sintesi: abbiate una “concezione eroica della vita”, dove per eroe non intendo la
persona dal comportamento eccezionale ma colui che, sveglio alla vita, non spegne la
luce di cui ciascuno è portatore e, padrone di se stesso, compie il proprio dovere senza
aspettarsi ricompense o temere punizioni, avendo nella propria coscienza un giudice
ben più acuto e inesorabile.
Il mio saluto a voi eroici ragazzi e ragazze delle Marche che ho conosciuto e apprezzato
in questi anni.
Ancona, 26 febbraio 2023

Marco Ugo Filisetti